Il Sè superiore
E' il grande regista che tesse la trama della nostra vita.
E’ quel luogo e quello spazio, quella stella ispiratrice che direziona la nostra vera missione sulla terra.
Secondo Roberto Assagioli, il Sè è l’ Io superiore, eterno, che risiede nei più alti livelli dello spirito, scintilla divina sprizzata dalla grande fiamma centrale. Individuale e universale allo stesso tempo, è immobile, stabile, immutabile, quindi diverso [dal supercosciente in cui] vi sono contenuti di vario genere, attivi, dinamici, mutevoli. Nella psicosintesi realtà di cui si può avere diretta e sicura consapevolezza: l’io cosciente [che ne] è emanazione o proiezione può divenire, in vario modo o misura, consapevole. È impossibile nella maggior parte dei casi averne una esperienza completa, ma è bene conoscerne le caratteristiche e avere l’esperienza della sua guida.” (Tratto da “Comprendere la Psicosintesi” ed Astrolabio, pag. 121)
Per Assagioli da un certo punto di vista, “Sé” e “Anima” sono uguali, ma non usa la parola anima perché questa può dare luogo a malintesi. Essa infatti viene usata in modi diversi e contrastanti. Oltre che per esprimere il concetto tradizionale di un’entità spirituale, anima è talvolta usata in un senso diverso, più o meno come sinonimo di ego, personalità o coscienza.
Pertanto preferisce impiegare il termine Sé, contraddistinto da un “S” maiuscola. Mentre la parola ordinaria sé è solitamente usata per riferirsi al sé personale di un individuo in relazione a concetti come auto-identità, auto-realizzazione.
Il Sé Superiore o Transpersonale di ciascuna persona si riferisce ad un altro livello più alto. Il Sè è al centro delle funzioni dell’inconscio superiore, come ispirazione artistica, intuizione etica, intuizione scientifica. Il Sé è il vero nucleo della persona, di cui generalmente la personalità non è consapevole a livello ordinario.
Come un bambino nell’utero rimane connesso con la madre e riceve energia dalla madre, lo stesso essere umano rimane connesso all’uovo cosmico tramite il punto navale cordale ombelicale di cristallo e riceve l’energia cosmica dall’uovo cosmico.
Il sé personale (che Assagioli chiamerà anche Io-regista o Io centrale) può essere considerato come un riflesso di questa realtà superiore. Il sé personale e le sue funzioni abituali (emozioni, mente, sensazione, ecc.) possono essere infusi con energie vitali provenienti dal proprio Sé Transpersonale. In parole semplici questo può avvenire in un’ispirazione artistica, in cui il sé personale riceve energia dal Sé transpersonale. Ma Assagioli sottolinea che queste esperienze del Sé avvengono nella vita di tutti gli esseri umani.
Il Sè e l’Io centrale sono collegati da un ipotetico asse. Come attraverso un cordone ombelicale, vengono trasportati ossigeno e nutrienti dalla madre al feto, dall’anima all’Io.
La stella del Sé si trova parzialmente nell’ovoide dell’individuo e in parte al di fuori, indicando che il Sé individuale è in contatto con ciò che potrebbe essere chiamato il Sé Universale. Grandi mistici del passato potrebbero aver contattato il proprio Sé individuale ma anche quello universale.
In India il Sè è tradizionalmente chiamato Atman. Il Sé è una fonte di guida, di illuminazione e ispirazione, e di sviluppo del potenziale umano. Ci sono due livelli di sviluppo. Un livello è lo sviluppo della personalità, che consiste nel portare emozioni, mente, intuizione e così via ad un funzionamento armonioso, la vera “autorealizzazione”. Questo primo sviluppo è la “psicosintesi personale”.
Per molte persone questo è sufficiente. Ma altri sentono “chiamate” e sono attratti dalla possibilità di espandere la coscienza nelle parti più lontane del Superconscio, fino all’esperienza del Sé. Questa è la vera realizzazione del Sé, ciò che Assagioli chiama Psicosintesi Transpersonale o Spirituale.
Nell’Induismo, l’anima viene anche chiamata Anupadaka, cioè priva di aspetti che la separino dal resto della creazione. Il principio separativo, “ego”, è soltanto un riflesso limitato di questa immensa energia.
Nelle diverse vite che l’uomo si trova a vivere durante il processo della reincarnazione, tutte le esperienze che acquisisce, entrano a far parte del bagaglio dell’anima. Queste esperienze possono essere positive o negative e possono condizionare anche le vite future.
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