Nella quiete e in relazione: la Mindfulness Biodinamica

Di Paolo Casartelli – Mindfullnes psychotherapy MA, Counsellor, Istruttore di Mindfullness, MBSR, e Biodinamica Craniosacrale  Sito web si Paolo Casartelli Elisa MacciTibetan Thangka Artist e Libera Professionista – Sito web Tibetan Thangka Art

Paolo Casartelli - Mindfullnes psychotherapy MA, Counsellor, Istruttore di Mindfullness, MBSR, e Biodinamica Craniosacrale

Paolo Casartelli – Mindfullnes psychotherapy MA, Counsellor, Istruttore di Mindfullness, MBSR, e Biodinamica Craniosacrale

La Mindfulness Biodinamica nasce dalla visione di Paolo Casartelli, biologo molecolare, psicoterapeuta e direttore didattico del Centro di Biodinamica Craniosacrale e Mindfulness di Bologna. Dopo molti anni di pratica di entrambe le discipline, la Mindfulness e la Biodinamica Craniosacrale, Casartelli ha sentito la necessità di integrarle.

La pratica della Mindfulness si sviluppa negli Stati Uniti, a partire dagli anni Settanta per opera di John Kabat-Zinn, che la utilizza in ambito clinico con i suoi pazienti. Nella sua accezione moderna, tale pratica propone una ristrutturazione in termini scientifici e laici delle pratiche di consapevolezza orientali, in particolar modo di quella buddhista, declinati al tessuto sociale occidentale contemporaneo.

Il termine inglese “Mindfulness”, tradotto come presenza mentale, descrive la parola “Sati” che in lingua pali, il linguaggio usato negli insegnamenti dal Buddha, indica la consapevolezza intesa come un’attitudine e una qualità della mente: una piena consapevolezza mentale favorita all’attenzione intenzionale, dalla concentrazione e da una quieta presenza. Utilizzata come una tecnica e intesa come paradigma autonomo, la Mindfulness si riferisce ad un’esperienza diretta dell’hic et nunc: una modalità non giudicante di prestare attenzione volontariamente a ciò che accade momento per momento. La Biodinamica Craniosacrale trova le sue radici nell’osteopatia, il cui fondatore Dr. A.T. Still (1828-1917) e il suo allievo Dr. W.G. Sutherland, riconobbero la presenza e l’importanza di sottili impulsi ritmici nella fisiologia e ne studiarono la profonda relazione con le manifestazioni della salute e della malattia. Successivamente grandi luminari e importanti ricercatori ampliarono il concetto craniale, sviluppando la Terapia Cranio Sacrale classica e convalidando questo tipo di approccio e la sua efficacia alla pratica clinica.

In seguito, dall’osservazione della natura e di come essa guarisce, nacque la modalità di lavoro Craniosacrale Biodinamico, orientata a sostenere le forze organizzatrici naturali. L’approccio Biodinamico, attraverso una appropriata qualità di presenza energetica dell’operatore, è orientato a contattare e sostenere la forza della salute, creatrice e guaritrice, sempre presente in ogni individuo. Tale forza viene percepita e si esprime nella presenza di ritmi e flussi lenti e profondi di energia, in interazione con una dimensione di quiete. Entrambe le discipline, la Mindfulness e la Biodinamica Craniosacrale, si fondano sulla consapevolezza della necessità di coltivare una qualità e uno spazio di quiete profonda. Al centro della Mindfulness Biodinamica troviamo dunque la visione delle qualità presenti nell’essere umano e del suo potenziale di guarigione: la riscoperta e apertura del proprio sensorio, dei propri sensi, e la possibilità, sempre presente, di orientarsi in sicurezza ad un nucleo profondo interno e, contemporaneamente, a qualcosa di più universale, che in Biodinamica Craniosacrale viene definito il respiro della vita.

La pratica della Mindfulness Biodinamica parte dalle sensazioni corporee (body – mindfulness), attraversa le emozioni e ci porta a divenire consapevoli testimoni dei propri pensieri. L’intento è diventare presenti al momento presente, al qui ed ora, attraverso una presenza incarnata, una consapevolezza dei diversi livelli del sentire, uno sguardo capace di vedere, includere e accogliere. Ne fanno parte due aspetti che, fluendo l’uno nell’altro, permettono lo sviluppo e la stabilizzazione della propria qualità di presenza: la Pratica Formale e la Pratica Informale. La prima si delinea più propriamente nell’esperienza della meditazione seduta, del movimento e del rilassamento consapevoli, la seconda si sviluppa nella ricerca di indagare aspetti della propria vita quotidiana alla luce della pratica. Con il tempo ci si familiarizza con le proprie dinamiche interiori e si apprende a stare con le proprie esperienze difficili in modi più costruttivi.

Una fra le peculiarità del percorso di Mindfulness Biodinamica è l’uso del principio della curva biosistemica, graficamente rappresentata da una curva di tipo sinusoidale. Il primo picco verso l’alto indica la fase di attivazione del sistema nervoso orto-simpatico; la valle successiva rappresenta la fase para-simpatica, di riposo e rigenerazione. Questa alternanza tra attivazione e quiete rispecchia l’attività naturale del sistema nervoso autonomo, ed è in grado di migliorarne il funzionamento quando viene consapevolmente stimolata in maniera sintonizzata. Un’altra specificità della Mindfulness Biodinamica consiste nella costruzione di un campo di esperienza qualitativa orientata alle qualità del cuore, descritte nella visione buddhista come i Bramavihara. Esse sono l’amorevole gentilezza, la compassione, l’empatia nella gioia e l’equanimità. Portare in maniera creativa e consapevole queste specifiche qualità all’interno del proprio campo di esperienza e di relazione favorisce la possibilità di indagare e riflettere sulla qualità dei contenuti emotivi e mentali dell’esperienza. Coltivare uno spazio nutrito di amorevolezza, non giudizio, empatia consente altresì la possibilità di condividere la profondità dell’esperienza meditativa attraverso il linguaggio, rendendo la Mindfulness Biodinamica una pratica che può essere vissuta non soltanto nella propria dimensione individuale, ma anche attraverso l’ascolto e la condivisione con altri. L’obbiettivo di esperire il momento presente nella sua interezza è sostenuto e accompagnato da un’accurata indagine dell’esperienza a più livelli, indagine che nella scuola viene definita Inquiry e che può essere fatta sia individualmente sia nella relazione con gli altri o nel gruppo. Nell’esperienza si include tutto ciò che c’è, ciò che può apparire al proprio sguardo: ogni cosa va bene, se accolta e riconosciuta con un’attitudine compassionevole, senza giudizio. Questo è il significato profondo del quarto Bramavihara, l’equanimità, la capacità di accogliere tutta l’esperienza, senza attaccamento alle cose giudicate “buone”, senza rifiuto per quelle “non buone”. La presenza che si consolida attraverso la pratica della Mindfulness Biodinamica permette di liberare il potenziale trasformativo insito nell’esperienza, in ogni esperienza, e di accedere ad una qualità di

quiete profonda, in grado di travalicare i limiti della personalità e di avvicinarci allo stato dell’Essere, che è la nostra vera natura e il nostro diritto di nascita.

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